Storie di ZOMBI , originale di Elisa Palmieri
© 2005.
Riduzione e adattamento a cura di Paolo Palmieri per Cinema e Locandine
© 1999-2005
Prima Parte [ Seconda ]
[ Terza ]
Ci siamo: El Dia de los Muertos è arrivato. Perché non
accoglierlo come in Messico, dove alcune famiglie raggiungono i luoghi
di sepoltura dei propri cari, nella notte del 31 ottobre, per celebrarli
con una vera e propria festa? Muniti di cestini da picnic e tanta musica
per poter festeggiare.
Mentre saremo lì potrebbe darsi che ci capiti di incontrare uno
zombi, risvegliato da tanto allegro fracasso, intento a ballare a suon
di musica. Tutto ciò, anche se si tratta di una fantasia, non
ha niente a che vedere con i defunti spietati di cui ben conosciamo
le malefatte nei film di George Romero...
"La Notte dei Morti Viventi", uscito nel 1968, trasforma i cadaveri
in vittime risvegliate, malgrado loro, da una pioggia radioattiva. Questi
non avranno di meglio da fare che deambulare lungo le strade della Pennsylvania
in cerca di carne fresca, umana e soprattutto viva, di cui nutrirsi
avidamente. Il gruppo di sopravvissuti combatte fino all'ultimo minuto,
ma….
Girato in assoluta economia, poche centinaia di dollari, in bianco e
nero e con attori part-time, resta un cult per la sua atroce semplicità.
Con questo film Romero si allontana dagli stereotipi che relegano gli
zombies nei riti voodoo di Haiti come si vedevano in "I walked
with a Zombie", (1943).
A questo proposito le superstizioni locali raccontano di stregoni bokor
in grado di ridurre le persone ad uno di stato di morte apparente.
Durante la celebrazione di uno di questi riti, uno studioso riuscì a
procurarsi la polvere che veniva utilizzata e la fece analizzare.
Nient'altro che un pesce palla o pesce istrice contenenti una sostanza
velenosa, la tetrodotossina, ma poche le tracce rimaste nella polvere
e in cadaveri riesumati illegalmente.
Allora cosa induce alla zombificazione? Resta ancora un mistero.
C'è da considerare, però, che l'isola ha un clima piuttosto caldo e
le sepolture avvenivano in modo frettoloso. Chissà…
Il seguito fu titolato semplicemente "Zombie", anno 1978, la location
è un supermercato invaso dai morti viventi dove le vittime tentano di
trovare rifugio sul tetto.
La voglia di fare shopping viene meno quasi istantaneamente.
Otto anni dopo, 1985, è "Il giorno degli zombi" e George festeggia il
suo terzo film sul tema, sempre più pessimista, ambientato in una città
deserta dominata dagli zombies alla continua ricerca di carne umana
da divorare a grossi bocconi.
Sembra inutile nascondersi nel sottosuolo, percepiscono la vita, ne
sentono il profumo.
L'ultimo stadio sarebbe "La terra dei morti viventi", 2004, dove gli
zombies appaiono ai margini della società, trattati da barboni dalla
casta ricca che vive la metropoli, che organizza la difesa della città
servendosi di poveri disperati.
Il protagonista, un anti-eroe malvagio, è un degno rappresentante
della ricca borghesia accecata dall'opulenza.
Le tecniche di ripresa, montaggio e gli effetti speciali, migliorano
nell'arco degli anni anche se la trama lascia pochi spiragli alla speranza
di un futuro migliore.
Potremmo considerare i film di Romero come lo specchio della società
contemporanea, sempre più affamata di potere, rinchiusa dentro se stessa
e proiettata verso l'autodistruzione.
I protagonisti fanno quel che possono per non soccombere, ma combattere
contro l'asociale indifferenza, la sorda solidarietà diventa un ostacolo
troppo grande fino ad esserne soffocati.
I due remake di Tom Savini (La notte dei morti viventi, 1990) e Zack
Snyder (L'alba dei morti viventi, 2004) lasciano un po' perplessi.
Sarà che per una predisposizione personale resto un tantino sullo scettico
andante riguardo i rifacimenti non necessari.
In Italia nel 1979 Lucio Fulci (che sostituisce Joe D'Amato alla regia)
prova a girare "Zombi 2" dove la scena si apre a bordo di una nave piena
di cadaveri. Due poliziotti salgono a bordo per ispezionarla ma inevitabilmente
uno di loro cade vittima di uno zombi che se lo "sgranocchia".
Incautamente il corpo dell'uomo viene portato all'obitorio dove, come
la bella addormentata, si risveglierà.
Un gruppo di persone, tra cui la figlia di uno scienziato scomparso
(Tisa Farrow, sorella della più celebre Mia Farrow), dopo aver preso
visione del giornale di bordo, per risolvere il mistero, organizza una
spedizione verso un'isola delle Antille dove in poco tempo aumentano
gli zombi !
La causa non è ben chiara e così la trama vacilla. Si tentenna
tra i riti voodoo ed un virus misterioso che si propaga nell'aria.
Nel frattempo a New York i morti viventi prendono possesso della città,
marciando sul ponte di Brooklyn come un esercito pronto alla battaglia
finale.
In questo apocalittico film possiamo assistere alla prima aggressione
di uno zombi ad uno squalo.
Terribile!
Ma la saga non termina qui.
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]
Lucio Fulci nel 1980 gira "Paura nella città dei morti viventi".
Quale migliore film per la notte di Ognissanti!
La protagonista, una sensitiva, ha la visione del suicidio di un prete
in un paesino di campagna e del conseguente risveglio del male nella notte
del 31 ottobre; ne resta talmente scioccata che non riesce a riprendersi
dalla trance. Viene, così, creduta morta e seppellita. Brrrrrr ….
Un giornalista la salva dalla sepoltura precoce ed insieme affrontano
l'orrore scatenato dal sacerdote.
Splendido per chi ha uno stomaco forte. A tratti divertente.
Quello di cui non sentivamo il bisogno è Zombi 3, 1988, dove Fragasso
sostituirà Fulci alla regia.
Un vero peccato, perché il film manca di…mordente!
La ragione della metamorfosi in zombi è da ricercarsi in alcune fiale
contenenti il virus Death One, rubate da dei ladruncoli che favoriscono
il diffondersi del contagio. L'esercito sopraggiungerà a porre fine all'orrore.
..mah..
Ripensiamo con nostalgia a "White Zombie", 1932, nel quale un cattivissimo
Bela Lugosi crea ed utilizza gli zombi come fossero schiavi da manipolare
e plagiare secondo i propri voleri. Il film è la trasposizione cinematografica
del libro "The Magic Island" che racconta i riti del voodoo caraibico.
Gli stessi che nel 1988 ne "Il Serpente e l'Arcobaleno" imperversano nella
pellicola di Wes Crawen. Il riferimento politico si sposa bene con Romero,
anche in questo caso, infatti, la sete di potere e di controllo sulla
collettività è fin troppo reale.
Torniamo indietro. Anno 1980, "City of the Walking Dead" l'incubo del
nucleare accompagna i morti viventi arrivati a bordo di un aereo, contagiando
tutta la città. Film meraviglioso che lascia lo spettatore incollato al
video.
Non si deve profanare il sonno dei morti (Jorge Grau, 1974)!!!!!!!! È
quello che con fare impassibile ci mostra Dellamorte Dellamore, di Michele
Soavi 1993. Il film è il succo cinematografico del romanzo di Tiziano
Sclavi con la differenza che non rende appieno la bellezza del racconto.
Più che una lotta continua di Dellamorte, custode al camposanto, con i
cadaveri che non vogliono morire è diventato un filmetto che promuove
una giovane Anna Falchi, interprete di ben tre personaggi. La pellicola
avrebbe meritato di più. Soprattutto per i fans di Sclavi e del suo Dylan
Dog. Pazienza.
Un consiglio però vorrei darglielo: questo film ha bisogno di un remake!
Gli anni 80 hanno collezionato dei magnifici film che popolano ancora
i nostri sogni, le nostre serate con gli amici. Li abbiamo visti tante
di quelle volte che conosciamo ogni singola battuta. Cercare le videocassette
diventa un'impresa a volte, ma quando accade di trovare un film bello
come "Chi è sepolto in quella casa?", 1986, non ci sono parole per descrivere
la gioia. Il protagonista eredita una villa da una sua parente impiccatasi
tra quelle mura. Il suo incubo della guerra del Vietnam e la sparizione
del figlio di soli 6 anni trasloca con lui.
In questo caso, Big Ben, un suo commilitone, compare per vendicarsi di
non averlo ucciso quando era rimasto ferito, evitandogli le torture dei
vietcong e rivelandogli di aver rapito lui il figlio scomparso. Come si
fa a non stare dalla parte dello zombie?
Fa quasi tenerezza.
Per Michael Myers "Halloween - La notte delle streghe", 1978, non è una
festa zeppa di dolci e zucche illuminate alle finestre. È ancora un bambino
quando uccide la sorella a colpi di un lungo coltello da cucina e viene
richiuso in un manicomio dove fuggirà per completare lo sterminio della
famiglia. Manca all'appello una sorella, le cui amiche saranno le prime
ad assaggiare la lama affilata di Michael. L'inseguimento del Dottor Loomis
(un divino Donald Pleasance) farà in modo di ostacolare l'intento del
maniaco con qualche pallottola che ucciderebbe un elefante…ma Michael
Myers è un morto che cammina…ci vorranno ben 5 film, "Halloween 6 - La
maledizione di Michael Myers" (1995), attraverso le vicissitudini familiari
rese a brandelli dal coltellaccio e le sevizie patita da Jamie Lee Curtis,
per sapere che egli non è altri che un'entità maligna, il cui obiettivo
è eliminare la stirpe d'appartenenza secondo il dottor Wynn, collega di
Loomis e capo di una setta (Halloween 5 - La vendetta di Michael Myers
1989). Tommy, figlio di una delle ragazze uccise nel primo episodio riesce
ad ucciderlo, mentre il dottor Loomis scopre che sul suo braccio si sta
evidenziando il simbolo di Thor, spirito guida di Samhain. D'altronde
ha seguito Myers fin dall'inizio, proteggendolo a modo suo.
Nel 1998 la saga del maniaco non morto rende il massimo splendore in "H20"
ambientato nel college dove Laurie (Jamie Lee Curtis) insegna ad un nutrito
gruppo di studenti, tra i quali il figlio diciassettenne che conoscerà
nella notte di Halloween lo zio redivivo. Michael è risorto anche nel
2003 e lo farà ancora prossimamente, i titoli non si risparmiano, ma visto
l'andazzo la saga avrebbe dovuto terminare molto tempo prima.
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Ma gli zombi sono maniaci?
Di certo sono vendicativi. In "Friday the 13th", 1980, in un campeggio
di Crystal Lake, riaperto da poco, si vocifera che nelle acque del lago
molto tempo prima sia annegato un bambino tra l'indifferenza generale.
Sangue non mente, figlio di un'assassina, Jason Voorhees, con la sua
bella maschera da hockey, che in vita nascondeva un viso deforme, riapparirà
dalle acque per vendicare il disinteresse di cui fu vittima. Anche qui
non basta un film per spiegare cosa spinge Jason a massacrare chiunque
gli si pari davanti così nel 1981 "Venerdi' 13 parte II - L'assassino
ti siede accanto" gli uccidono la madre, scatenando il suo odio. Di
anno in anno di morti in morti Jason, passa attraverso la criogenia
del corpo in un apocalittico futuro, "JASON X" nel 2001; arrivando a
scontrarsi perfino con Freddy Krueger, "Freddy vs Jason" nel
2003, che si serve di lui per ritornare dalla dimensione nella quale
è relegato per uccidere ancora.
Non eccelso.
Mamma mia che mortorio!!
Zio Creepy consiglierebbe il ben noto "Pet cemetery", 1989, visione
dal romanzo di Stephen King, che l'ha anche sceneggiato ed interpretato
un piccolo cammeo nei panni di un sacerdote.
Un cimitero per animali sorge su di un antico cimitero indiano e ha
la proprietà di far resuscitare i morti, a farne le spese la famiglia
di un medico arrivata da poco ad abitare nelle vicinanze. Prima con
il gatto e poi con il figlioletto della coppia che torna a far della
madre uno stuzzichino.
King utilizza la maledizione mentre in "Zener", di sei anni prima, Pupi
Avati immagina che la causa sono i terreni K scoperti dallo studioso
Paul Zener dove i morti possono tornare a vivere. Uno di questi è nei
pressi di Ferrara dove un gruppo di scienziati vuole riportare in vita
Paolo Costa, un prete scomunicato. E dire che tutto parte dall'acquisto
di un nastro per macchina da scrivere!
La fantasia di altri tempi, inesistente ai nostri giorni ci lascia con
un groppo in gola. Il cinema italiano è da tempo che non riesce più
a regalarci perle del genere.
Altro discorso per "Resident Evil", 2002, nato come videogioco ha come
protagonista assoluta Milla Jovovich, bellissima top model che ha fatto
di tutto pur di interpretare il personaggio di Alice. Ancora una volta
un pericolosissimo virus sfugge al controllo degli studiosi che vengono
tramutati in zombi, scatenando una battaglia senza vincitori. Sangue,
cattiveria e claustrofobia. "Resident Evil 2 - Apocalypse 2004" ripercorre
bene o male la trama del primo. La società è infestata dagli zombi che
vorrebbero annientare definitivamente l'umanità, ma Alice, stavolta,
ha i superpoteri grazie ad una mutazione genetica. L'idea di non avere
scampo viaggia all'unisono con la pellicola.
Terminiamo i racconti della notte di Ognissanti con il romantico Frankenstein
del 1931. La creatura è un insieme di più cadaveri cuciti e rivitalizzanti
dal dottor Frankenstein in un castello svizzero, ma che una volta presa
coscienza si allontana per seminare il panico. Se nel 1974 Mel Brooks
non avesse pensato di rivisitarne il contenuto in chiave grottesca probabilmente
non avremmo potuto godere delle memorabili
battute di "Frankenstein Junior". In entrambi i casi la sensibilità
del mostro è tenuta in debita considerazione e la sete di dominio è
di nuovo sottolineata nella follia del Doctor.
È vero, Frankenstein non si cibava di carne umana…per quel che ne sappiamo...
ma Boris Karloff ha un non so che di magico nell'interpretarlo.
Mi fa ricordare un sogno che ho fatto l'altra notte. Ricordo che mi
trovavo in un isola e che… ho camminato con uno zombie.
Così tanti i film che non basterebbe quest'occasione per narrarli
tutti.
Ma i tempi cambiano e si trasformano anche loro.
Felice Halloween a tutti!
Bibliografia :
C.I.C.A.P. "Comitato Italiano per il Controllo delle
Affermazioni
sul Paranormale" - http://www.cicap.org/,
"La notte di Halloween", Ed. Armenia, di Silver RavenWolf - http://www.armenia.it/,
Halloween
Fridaythe13th
http://www.profundis.it/
http://www.mondoculto.com/
http://www.horrorcult.com
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