Prima
Parte
Faust è
uno dei più bei film della storia del cinema: purtroppo, le copie che
di esso circolano o sono incomplete e di scarsa qualità fotografica, o
provengono da un negativo ottenuto a sua volta da copie duplicate.
Sappiamo che all'epoca del muto si montavano più copie negative originali,
poiché le pellicole allora disponibili per la stampa di controtipi erano
di scarsa qualità e gli stessi negativi, essendo infiammabili, potevano
accidentalmente andare distrutti o si usuravano nei continui passaggi
attraverso le stampatrici, risultando inutilizzabili dopo essere serviti
a stampare un certo numero di copie.
Faust era una grande produzione internazionale per cui la UFA aveva previsto
la stampa di un numero assai elevato di copie: Murnau dovette quindi realizzare
diverse riprese per ogni scena per poter poi montare vari negativi. Tali
fattori hanno reso complesso il restauro del film. Non risultava affatto
chiaro a quale negativo corrispondessero le varie copie conservate, né
quali fossero gli intertitoli originali: era necessario visionare tutti
i materiali esistenti e stabilire quale fosse il montaggio originale del
film, così come ricostruire le vicissitudini che Faust dovette attraversare
nel corso della sua distribuzione e addirittura durante i sei mesi delle
riprese. Esse ebbero luogo tra l'inizio di ottobre del 1925 e l'inizio
di aprile del 1926 e, una volta concluse, il produttore Erich Pommer parti
per gli Stati Uniti, concludendo così il suo impegno alla UFA; venne sostituito
da Hans Neumann (produttore di INRI e Geheimnisse einer Seele), che si
incaricò della postproduzione di Faust.
In maggio Murnau montò i negativi a Berlino e preparò gli intertitoli,
posticipando il suo viaggio negli Stati Uniti finché non fosse stata ultimata
una copia standard; il 22 giugno si imbarcò con Carl Mayer, Julius Aussenberg
e Rochus Gliese sulla Columbus, raggiungendo New York una settimana dopo.
Trascorse tutto il mese di luglio negli studi della Metro-Goldwyn-Mayer
di Culver City, perfezionando il montaggio del negativo americano di Faust
e preparando gli intertitoli in inglese con la collaborazione di Katherine
Hilliker e di H.H. Caldwell, che in seguito si trasferirono, come Murnau,
alla Fox, dove realizzarono gli intertitoli di Sunrise l'anno seguente.
A Murnau, dunque, si deve il montaggio di almeno due versioni di Faust,
complete di intertitoli originali: quella tedesca e quella americana;
egli selezionò anche le riprese per ulteriori versioni destinate alla
Francia e ad altri paesi, anche se, probabilmente, il montaggio di queste
ultime fu affidato alle montatrici dell'UFA.
Risultava quindi necessario, innanzitutto, identificare la primitiva versione
tedesca del film e la successiva versione MGM. Si riteneva che la versione
americana dovesse essere particolarmente curata, poiché la UFA intendeva
penetrare nel vasto mercato americano e già in un primo tempo aveva tentato
di realizzare Faust in collaborazione con la Metro-Goldwyn- Mayer, con
attori americani - insieme a Emil Jannings - come John Barrymore, che
subito venne rifiutato, per la parte di Faust e come Lillian Gish, che
si tentò di mettere sotto contratto fino all'ultimo momento per la parte
di Margherita, mentre Murnau aveva riservato a Camilla Horn la breve parte
di un'ammalata.
Tutti i testi che appaiono nelle scene del film, come quello del patto
tra Faust e Mefistofele, magicamente vergato su di una pergamena, o le
pagine dei libri, vennero redatti anche in inglese e furono realizzate
apposite riprese per la versione americana.
A Murnau interessava più che alla stessa UFA che il negativo americano
fosse il più possibile accurato, dato che già allora era intenzionato
a proseguire la sua carriera negli Stati Uniti; presumibilmente, scelse
per la versione americana le riprese più riuscite e il montaggio della
copia lo impegnò almeno quanto quello della versione tedesca. Venne montato
anche un altro negativo per la Francia, poiché I' UFA aveva frenato un
accordo di scambio con il distributore francese Aubert. Si ebbe forse
un'ulteriore versione per l'Inghilterra, dove il film venne presentato
con gli intertitoli redatti da Arnold Bennett per la Wardour, che precedentemente
aveva distribuito The Last Laugh.
Non si ebbe, dunque, un solo Faust, ma di esso vari negativi originali
montati a partire da diverse riprese per ogni scena.
Di tutto questo materiale, cosa è rimasto?
Nel 1977 Eric Rohmer, nel suo articolo Las trois Faust apparso su «L'Avant-Scène
Cinéma» n. 190/191, aveva richiamato l'attenzione sull'esistenza di tre
versioni di Faust: una copia danese che aveva potuto visionare alla Cinémathèque
Française di Parigi, una bilingue con intertitoli in tedesco e in inglese
detenuta dal Deutsches Institut für Filmkunde di Wiesbaden, infine un
negativo con intertitoli tedeschi ritrovato presso lo Staatliches Filmarchiv
della DDR a Berlino-Est. Rohmer supponeva che la copia danese fosse conforme
al montaggio originale tedesco e che quella di Berlino-Est potesse essere
un negativo di riserva, anche se riteneva le sue supposizioni nient'altro
che semplici ipotesi. L'articolo di Rohmer faceva parte della sua tesi
di dottorato da lui discussa presso l'università di Parigi 1 nel 1972,
e pubblicata con aggiornamenti nel 1977 con il titolo L'organisation de
l'espace dans le "Faust" de Murnau (tr. it.: Venezia, Marsilio, 1985)
e nel 1980, in tedesco, con il titolo Murnaus Faustfllm. Analyse und szenisches
protokoll. Tale lavoro comprende uno studio comparativo, scena per scena,
delle tre copie di Faust, mettendone in evidenza le numerose differenze.
Nel 1992 hanno avuto inizio le nostre ricerche per il restauro di Faust,
nell'ambito del Progetto Lumière, per conto della Filmoteca Española di
Madrid, con il coordinamento e la collaborazione di Catherine Gautier.
Il progetto è stato promosso dalla Filmoteca Española in collaborazione
con il Danske Filmmuseum di Copenhagen e il Deutsches Institut für Filmkunde
di Wiesbaden. Il primo passo intrapreso è consistito nella localizzazione
dei materiali esistenti in tutti gli archivi della FIAF e in quelli della
MGM. Dai risultati di tale ricerca abbiamo potuto accertare l'esistenza
e la provenienza dei seguenti materiali.
Copia danese
Le copie della versione con intertitoli in danese esistenti negli archivi
FIAF di Parigi (Cinémathèque Française), Londra (National Film & TV Archive),
Roma (Cineteca Nazionale), Rochester (George Eastman House), Praga (Narodni
Filmovy Archiv), Varsavia (Filmoteka Narodowa) e Montevideo (Cinemateca
Uruguaya) provengono tutte da un controtipo negativo stampato nel 1948
a partire da una copia nitrato acquisita un anno prima dal Danske Filmmuseum
di Copenhagen, che ancora conserva tali materiali.
Tale copia è stata inviata a Madrid nel 1993 per potesse procedere allo
studio. Si tratta di una copia nitrato in bianco e nero su pellicola Agfa,
con intertitoli in danese stampati su positivo Kodak del 1926 colorato
in arancione. Corrisponde al negativo montato da Murnau per la Germania,
che venne utilizzato dalla UFA anche per stampare copie destinate a paesi
nei quali controllava la distribuzione attraverso filiali o mediante accordi
con distributori locali, come la Fotorama, che presentò Faust in Danimarca
il 20 settembre 1926, un mese prima della sua uscita a Berlino. Si può
supporre che la copia provenga dalla prima stampa per l'assenza di immagini
di giunte dovute a rotture del negativo. Tuttavia essa risulta oggi assai
incompleta, priva addirittura di frammenti esistenti nel controtipo del
1948.
Le scene contenenti testi, come quella della pergamena recante il patto
tra Faust e Mefistofele, o quelle che mostrano pagine di libri, girate
in due versioni (inglese e tedesca), risultano qui in versione tedesca.
Copia bilingue (inglese-tedesca)
Dalla copia bilingue del Deutsches Institut für Filmkunde di Wiesbaden
provengono quelle in 16mm distribuite dalla Internationes e abitualmente
proiettate nei Goethe Institut, così come la versione con nuovi intertitoli
tedeschi e musica di Rolf Unkel, realizzata nel 1976 dalla ZDF e presentata
in televisione.
La copia, inviataci a Madrid dall'archivio di Wiesbaden, risulta essere
un positivo stampato su pellicola Ferrania a partire da un internegativo
nitrato Kodak inglese del 1950. Il National Film Archive ha confermato
l'esistenza a Londra di un internegativo nitrato prodotto nel 1951 a partire
da una copia nitrato proveniente dal Nederlands Filmmuseum di Amsterdam.
Da questo internegativo proveniva la copia dell'archivio di Wiesbaden,
prodotta nel 1956, così come quelle presenti a Vienna (Osterreischisches
Filmarchiv, 16mm), Losanna (Cinémathèque Suisse) e Bruxelles (Cinémathèque
Royale).Abbiamo scoperto che la copia nitrato è ancora conservata dal
Nederlands Filmmuseum di Amsterdam, dove abbiamo potuto esaminarla nel
gennaio 1994. Le immagini sono stampate su pellicola positiva in bianco
e nero Lignose 2708, mentre gli intertitoli e alcune scene di particolare
densità fotografica (cosa che obbligava a stamparle separatamente) sono
su positivo bianco e nero Agfa.
È stato accertato che questa copia proviene dal secondo negativo tedesco,
ed è stata probabilmente stampata attorno al 1928'29, quando già l'originale
era molto deteriorato, come dimostrano le numerose immagini di giunte
all'interno delle scene. Gli intertitoli bilingui risalgono allo stesso
periodo e le scene contenenti testi (come pagine di libri, ecc.) sono
sia in tedesco che in inglese. Tali scene risultano stampate a parte su
pellicola Lignose 2709: se ne deduce che non dovevano essere presenti
nel negativo originale, né in versione inglese, né in versione tedesca,
cosa che si spiega soltanto supponendo che tale negativo fosse destinato
alla stampa di copie per altri paesi.
Inoltre, le riprese tedesche dei libri e del patto risultano di scarsa
qualità fotografica e montate in modo approssimativo, a differenza del
resto del negativo, dimostrando così che le copie bilingui costituivano
soltanto un'ulteriore versione tra quelle che vennero stampate a partire
da questo negativo, originariamente destinato ad altri scopi. Si potrebbe
supporre che si trattasse di un negativo per l'estero, coevo al negativo
per la Germania da cui proviene la copia danese.
Tuttavia, l'ipotesi di tale consistenza risulta impossibile poiché in
questo secondo montaggio appaiono alcune scene (generalmente trucchi realizzati
in laboratorio su controtipi) estratte dal primo negativo e nuovamente
utilizzate. Pertanto, è probabile che il primo negativo sia stato talmente
sfruttato da risultare inutilizzabile dopo un certo numero di copie, e
ciò in un breve periodo di tempo. Perciò la copia di Amsterdam proviene
dal secondo negativo prodotto dalla UFA a partire dalle migliori riprese
di riserva.
A che scopo l’UFA avrebbe realizzato una versione bilingue alla fine degli
anni Venti? In quale parte del mondo si sarebbero avuti spettatori tedeschi
insieme a inglesi o americani? Esiste una possibile spiegazione: l'esistenza
delle navi che, in una settimana, coprivano la distanza tra Brema o Amburgo
e New York. Sappiamo che, nel corso delle traversate, a bordo delle navi
venivano effettuate proiezioni cinematografiche. La copia di Amsterdam,
dunque, potrebbe provenire da una casa specializzata nella distribuzione
alle compagnie di navigazione tedesche, che proiettavano film UFA., 2iacché
le navi erano considerate territorio tedesco.
Negativo originale di Berlino-Est e controtipo dei Gosfilmofond
Dal negativo nitrato di Berlino-Est provengono le copie conservate negli
archivi di Milano (Cineteca italiana), Bruxelles (Cinémathèque Royale),
Lisbona (Cinemateca Portuguesa, 16mm), Vienna (Osterreischisches Filmmuseum),
Belgrado (Jugoslovenska Kinoteka), Helsinki (Suomen Elokuva-Arkisto),
Stoccolma (Svenska Filminstitutet) e quella della Filmoteca Española di
Madrid.
In questa versione sono presenti scene di scarsa qualità. In una di esse
vediamo Margherita sotto la neve; i fiocchi si posano sul suo mantello
e scopriamo che essi, in realtà, sono... piume di uccello! Nella scena
in cui Faust ritorna giovane e gli appare una ragazza seminuda che cresce
man mano che gli si avvicina, quest'effetto, che nella copia danese e
in quella di Amsterdam era ottenuto mediante un trucco realizzato con
un travelling, nel negativo di Berlino-Est risulta sostituito semplicemente
con l'immagine della ragazza che cammina verso la macchina da presa attraverso
una passarella mal dissimulata e visibile nella scena; si tratta sicuramente
di una ripresa scartata da Murnau dopo la visione in proiezione e che
in seguito venne girata di nuovo servendosi di un'altra tecnica.
Si tratta dunque di un negativo di riserva, come pensava Rohmer?
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