George Sadoul da Manuale del Cinema, Einaudi

L'UNIVERSALITA' DEL CINEMA

Ogni giorno ed ogni notte decine di milioni di uomini, donne e bambini, vanno al cinema, e ogni sorta di spettatori si affolla davanti agli schermi dove le immagini parlano e cantano. Nella stessa ora, mentre e Montmartre, al Gaumont-Palace, seimila parigini riempiono la più grande sala cinematografica di Francia, in Sicilia, in un cinema di paese, ci sono dei pescatori che ascoltano lo strano dialogo di un film americano doppiato in italiano; in un cinema all'aperto, al Cairo, si applaude un cantante arabo, mentre in un drive-in di Toronto cinquecento famiglie dalle loro cinquecento automobili si divertono ad un film in cinemascope supercolor.

Oggi il cinema è ormai diffuso ovunque e quasi tutti lo conoscono; serve allo studioso, all'educatore, al ricercatore, al contadino, ai mercanti , ai propagandisti, ai preti ,ai poliziotti, agli uomini politici, a chi ama la pace e a chi vuole la guerra, ai buoni e ai cattivi.Siano essi proiettati sui grandi schermi delle sale cinematografiche o sui piccoli schermi degli apparecchi televisivi i film attraggono ogni giorno spettatori a decine di milioni, mentre nel 1900 non si sarebbero potuti trovare in tutto il mondo e ogni giorno diecimila curiosi che avessero voglia di «andare al cinema».

Varie sono le sue funzioni. E' una distrazione per la maggior parte della gente, affascinata dalle immagini di attori illustri come dalle loro private vicende, dai loro successi, dai loro amori, dai loro problemi di coscienza, dalla loro felicità e dalle loro disgrazie. Ma è anche una specie di tappeto volante che trasporta lo spettatore nei mondi più diversi e tra le più svariate meraviglie. Senza muoversi dal proprio villaggio si può imparare a scoprire i più lontani paesi, a conoscerne i paesaggi, i modi di vivere e le diverse civiltà.

Il cinema non usa solo immagini ma anche parole, rumori e musica. Un romanziere può descrivere il mare, ma difficilmente potrà far capire cosa sia l'oceano a chi non l'abbia mai visto. Il cinema invece fa vedere e sentire la risacca, le onde, la tempesta, i tifoni, la schiuma sugli scogli, i naufragi, le spiaggie di Tahiti e di Cannes, i pescatori bretoni alla pesca del merluzzo e quelli siciliani alla mattanza del tonno. Per mezzo del film un uomo impara a conoscere altri uomini e a conoscere il mondo intero.

Il cinema è un'arte. La recitazione degli attori, la costruzione delle scene, la varietà dei costumi, la qualità della fotografia, l'umanità della vicenda, la perfezione della tecnica, la verità e la poesia della regia, la vivacità dei sentimenti, l'armonia della musica possono creare un film che può stare a confronto con le più grandi opere prodotte dal genio dell'uomo. Il cinema si è creato i propri mezzi combinando assieme quelli di quasi tutte le arti : romanzo, teatro, pittura, architettura, musica, poesia, ecc.

Il cinema però non è solo un'arte, ma anche un'industria e un commercio. Per creare un grande film, che durerà sullo schermo novanta minuti, devono lavorare per settimane e mesi decine di specialisti : soggettisti, tecnici, operai... In tutto il mondo centinaia di migliaia di persone esercitano centinaia di professioni diverse che concorrono al fine di produrre, vendere, noleggiare, proiettare e far circolare i film. Fare del cinema non significe soltanto essere una diva famosa, ma anche esercitare i più svariati mestieri come falegname, chimico, agente di pubblicità, elettricista, acrobata, imitatore di rumori, stenodattilografa, decoratore, scrittore, palombaro, gionalista, comparsa, ecc. E basterebbe la varietà dei mestieri necessari al cinema per dimostrarne la sua universalità.

COME NASCE UN SOGGETTO ORIGINALE