UN AMERICANO A PARIGI («An American in Paris», 1951)

Animato da una vena decorativa sottilmente fantastica, il film conta ben dieci numeri musicali ispirati a pittori francesi dell’irnpressionismo, (tra gli altri, «Embraceable You», «So Wonderful», «I Got Rythm»). Accolto da un grande successo di pubblico e di critica (che continua fino ad oggi), il film e stato premiato con ben sei Oscar: miglior film, sceneggiatura, fotografia a colori, scenografie, costumi e colonna sonora per una commedia musicale.

Regia: Vincente Minnelli. Sceneggiatura: Alan Jay Lerner. Direttore della fotografia: Alfred Gilks, John Alton. Direzione artistica: Cedric Gibbons, Preston Arnes. Costumi: Orry Kelly, Irene Sharaff. Montaggio: Adrienne Fazan. Coreografia: Gene Kelly. Musica: George Gershwin. Produzione: Arthur Freed/Metro-Goldwyn-Mayer. Origine: U.S.A. Distribuzione: U.I.P. Durata: 1 h e 53’.

Giunto a Parigi dopo la fine della prima guerra mondiale, I’americano Jerry Mulligan cerca di dimenticare gli orrori del conflitto dandosi finalmente al suo vecchio amore, la pittura. Deluso da un rapporto sentimentale con una ricca ereditiera che colleziona con uguale entusiasmo amanti e quadri, Jerry s’innamora invece della bella e giovane Lisa, a sua volta pero legata ad un pianista perdutarnente innamorato di lei. Nonostante i problemi, I’amore dei due giovani trionfera nel finale.

Gene Kelly (Jerry Mulligan), Leslie Caron (Lise Bouvier), Oscar Levant (Adam Cook), Georges Guetary (Henri Baurel), Nina Foch (Milo Roberts), Mary Young (la fioraia).

Nato a Chicago il 28 febbraio del 1910, Vincente Minnelli ha esordito come costumista per le grandi «revues» di Broadway. Al cinema, nel genere della commedia e del dramma psicologico, ha diretto: «Il padre della sposa» (1950); «Kismet» (1955); «Brama di vivere» (1956); «I quattro cavalieri dell'Apocalisse» (The Four Horsemen of the Apocalypse, 1961); «Nina» (1976). Autore di classici del musical: «Due cuori in cielo» (1943); «Ziegfield folies» (1946); «Il pirata» (The Pirate, 1947); «Spettacolo di varietà» (1953); «Brigadoon» (1954). Premiato con I’Oscar per «Un americano a Parigi» (1950, miglior film) e alla regia per «Gigi» (id., 1958), è stato marito di Judy Garland, da cui ha avuto una figlia, Liza, a sua volta divenuta attrice, cantante ed interprete di «Cabaret» (1972), «New York, New York» (1977).