«II colonello Redl», secondo film girato insieme dalla coppia Istvàn Szabó / KIaus Maria Brandauer, ha vinto nel 1985, al Festival di Cannes, il Gran Premio della Giuria.

IL COLONNELLO REDL («Redi ezredes», 1985)

Regia: Istvàn Szabó. Sceneggiatura: Istvàn Szabó, Peter Dobaì, dal testo teatrale «A patriot for me» di John Osborne. Direttore della fotografia: Lajos Koltai. Direzione artistica: Jozsef Romvai. Montaggio: Zsuzsa Csakany. Costumi: Peter Pabst. Musica: Zdenko Tamassy. Produzione: Jozsef Marx e Manfred Durniok per Mafilm, Objektiv Studio, Film und Fersehen, ORF, ZDF. Origine: Ungheria/RFT/Austria. Distribuzione: Mikado. Durata: 2h e 20'.

Alla fine del XIX secolo, durante l'Impero austro-ungarico nasce da una famìglia modesta, il piccolo Redl, dotato d'una vivace intelligenza che gli consente di essere ammesso alla esclusiva Accademia Militare. Attraverso amicizie altolocate e grazie alla propria fedeltà al Kaiser, fa una rapida scalata sociale e si occupa dei servizi segreti dell'Arciduca, il quale sospetta un complotto contro la sua persona. La brillante indagine di Redl porta, però, a nomi di «intoccabili» di rango. Nessuno può essere incolpato, Redl viene considerato un traditore e convinto al suicidio. Poco dopo, a Sarajevo, l'Arciduca è assassinato ed esplode la Prima Guerra mondiale.

Klaus-Maria Brandauer (Alfred Redi), Armin Muller-StahI (il prìncipe ereditario), Gudrun Landgrebe (Katalin Kybinyi), Hans Christian Blech (Von Roden), Jan Nikias (Christopher Kubinyi), Dorottya Udvaros (Clarissa).

Nato nel 1938, Istvàn Szabó si iscrive nel 1956 alla Accademia di Cinema di Budapest, sua città natale. Nel 1961, insieme ad altri, fonda lo Studio Bela Balàsz. Dopo parecchi cortometraggi, esordisce nel lungometraggio con «L'età delle illusioni» (Almodozàsok, 1964). Dopo alcuni film di successo in patria (segnaliamo, tra gli altri: «Via dei Pompieri 25», Tuzoltó utca 25), Szabó ottiene con «Mephisto» (1981) l'Oscar per il miglior film straniero ed un successo internazionale senza precedenti in Ungheria.